È vero, come ha spiegato a LifeGate il giocatore norvegese della Sampdoria Morten Thorsby, che con la sua “potenza di fuoco” il mondo del calcio potrebbe fare molto di più in difesa dell’ecosistema. Coppi è dotato di una notevole agilità muscolare, gambe lunghe e sottili, un sistema endocrino molto efficiente e un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (torace ampio, capacità polmonare di 7,5 litri e 34 pulsazioni cardiache/minuto a riposo), qualità che ne esaltano la resistenza sotto sforzo. Fausto Coppi nasce a Castellania, in provincia di Alessandria, il 15 settembre 1919, quarto dei cinque figli di Domenico Coppi e di Angiolina Boveri (gli altri sono, in ordine, Livio, Dina, Maria e Serse); i genitori erano originari del comune di Quarna Sotto e in seguito si spostarono proprio a Castellania, dove divennero proprietari di un fondo coltivato a granturco e vite. Anche Fausto Coppi, caporale del 38º Reggimento di fanteria della Divisione «Ravenna», riceve l’ordine di partire.

Cavanna, che diventerà cieco nel 1938, sarà per molti anni, anche dopo l’inizio della carriera professionistica di Coppi, suo massaggiatore nonché fido consigliere. Su consiglio del massaggiatore Cavanna, Coppi decide quindi di puntare al record dell’ora, da cinque anni detenuto dal francese Maurice Archambaud. È proprio a Novi che viene segnalato a Biagio Cavanna, il famoso massaggiatore di Costante Girardengo e di Learco Guerra, che lo ammise alla sua scuola di giovani corridori da poco aperta a Pozzolo Formigaro. Fortunatamente alcuni giovani giocatori e l’allenatore Tite aiutarono la squadra a risollevarsi dalla brutta partenza in campionato. La squadra umbra è fin dall’avvio di campionato relegata nei bassifondi della classifica, e neanche gli avvicendamenti in panchina a stagione in corso tra Sandro Pochesci e Ferruccio Mariani, e infine Luigi De Canio, sortiscono effetti. È il peggior piazzamento dalla risalita in massima serie nel 2013. Decisamente migliore è la stagione 2019-2020, nella quale il Villarreal chiude il campionato in quinta posizione, qualificandosi per l’Europa League. 28 ottobre 1931: il re inaugura il nuovo ospedale progettato da Ghino Venturi, il quale ripete lo schema di stampo neoclassico dell’ingresso del pronto soccorso anche nel coevo gazebo della Terrazza sul mare. Coppi è anche noto per aver cambiato l’approccio alle competizioni ciclistiche, grazie al suo interesse per la dieta, per gli sviluppi tecnici della bicicletta, per i metodi di allenamento e la medicina sportiva.

La successiva sospensione delle competizioni a causa del conflitto giunge subito dopo le prime importanti vittorie di Coppi e tarpa le ali al giovane talento. Jozić si dimise e fu sostituito, nel luglio 2002, da Otto Barić, il quale dovette ricostruire un organico che aveva perso molte delle sue stelle per sopraggiunti limiti d’età. Coppi disputa la sua prima gara ufficiale il 1º luglio del 1937, da non tesserato, sul circuito della Boffalora (Castellania-Sarezzano-Tortona-Villalvernia-Castellania), ma è costretto al ritiro per una foratura. Con la S.S. Lazio Ciclismo si aggiudica, a distanza di tre anni dagli ultimi trionfi, cinque vittorie, la Coppa Salvioni e la Coppa Candelotti nel Lazio, e quindi il circuito degli Assi a Milano, il circuito di Ospedaletti e il circuito di Lugano, ristabilendosi definitivamente nel Nord Italia ormai libero. Nella primavera del 1945 Coppi riesce così a tesserarsi con la sezione ciclismo della Polisportiva S.S. Nella primavera del 1942 Coppi si classifica quarto al Giro del Lazio, quinto al Giro di Toscana e al Giro dell’Emilia, ma non ottiene nessuna vittoria. Nella primavera del 1946 riprendono le competizioni professionistiche dopo la fine della guerra. Vinse cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), record condiviso con Binda e Merckx, e due volte il Tour de France (1949 e 1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno.

Il 28 maggio dello stesso anno partecipa alla Coppa Città di Pavia; in quell’occasione Cavanna scrive un biglietto a Giovanni Rossignoli della Bianchi, tra gli organizzatori della corsa, raccomandandogli due nomi, Fausto Coppi e Isidoro Bergaglio (classe 1914): «Ti mando due miei allievi. » Palumbo lancia subito un appello: «Date una bicicletta a Fausto Coppi». Il 9 aprile esordisce nelle gare per professionisti, correndo il Giro della Toscana come indipendente, ma è costretto al ritiro per un incidente meccanico (vince Bartali). Bartali, dopo aver tentato un allungo sul Ghisallo, complice un problema meccanico dello stesso Bartali, ed essere stato ripreso dal compagno-rivale a un chilometro dalla vetta. La vecchia placca d’oro è stata sostituita da una nuova, in cui l’elenco dei campioni del mondo dal 1974 è stato riorganizzato in una spirale per accogliere quanti più nomi possibili dei vincitori delle future edizioni del torneo. Professionista dal 1939 al 1960, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, fu il corridore più famoso e vincente dell’epoca d’oro del ciclismo ed è considerato uno dei più grandi e popolari atleti di tutti i tempi.

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By Rosario