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PRESIDENTE. L’onorevole Molea ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza. Allora, il fatto personale, che alcuni hanno utilizzato, nella fattispecie l’onorevole Verini, riguardava l’intervento di ieri, sul verbale di ieri. Sono consapevole del fatto che le Forze armate debbano esercitarsi, soprattutto e in particolar modo in un periodo come quello che stiamo vivendo, di grande fragilità, una situazione internazionale estremamente delicata, ma credo anche che questo bellissimo tratto di costa debba essere restituito alla disponibilità dei suoi abitanti. E qui viene il punto: io sono perfettamente consapevole che la dismissione di un poligono non possa essere un fatto istantaneo, immediato; tuttavia, nelle more di questo procedimento, che io mi auguro possa essere deciso il prima possibile – lei sa, sottosegretario, che ne abbiamo parlato tante volte -, mi auguro che possa anche e ritengo giusto che debba essere riconosciuto il giusto indennizzo ai pescatori che in quel tratto di mare non possono lavorare. Allora, gli addestramenti militari interessano oggi circa 14 chilometri all’interno del poligono e un tratto di mare di tre miglia, peraltro riconosciuto come zona SIC, quindi sito di interesse comunitario, e nel quale la navigazione, evidentemente, e quindi anche le attività produttive, vale a dire la pesca, sono del tutto interdette.

I loro figli sono cresciuti con il rumore degli aerei sopra la testa e con quello delle bombe che esplodono, evidentemente, nel poligono di Capo Frasca e a sud del golfo di Oristano. Iniziative per il riconoscimento degli indennizzi a favore di tutti i pescatori che operano nei pressi del poligono di Capo Frasca, anche attraverso la revisione del protocollo d’intesa siglato con la regione Sardegna il 9 agosto 1999 – n. BRUNO MOLEA. Grazie, signor sottosegretario, per la sua puntuale e approfondita risposta alla mia interpellanza. Signor sottosegretario, colleghi, prima di entrare nel merito della mia interpellanza, mi sia concessa una breve premessa: da più di cinquant’anni le popolazioni dell’oristanese, e in particolare quelle di Terralba e di Arbus, sono costrette a convivere con le esercitazioni militari. Il colore delle divise ricalca invece quello delle bandiere: nel primo decennio la divisa interna era costituita da un completo bianco, all’occorrenza variato dall’adozione di calzoncini verdi, tinta che invece dominava sulle casacche di cortesia. E credo anche che lo sviluppo della Sardegna non debba e non possa più passare, e debba essere ostacolato, dalla presenza delle servitù militari, ma che debba, invece, passare attraverso lo sviluppo della sua storia, della sua cultura, del turismo, così come anche dell’agricoltura e della pesca.

Nella relazione sullo stato di avanzamento dei lavori in data 7 ottobre 2016 scaturita dalla coeva verifica compiuta per il Ministero della Giustizia anche dal collega onorevole Migliore, alla presenza dello stesso onorevole Molea, che ringrazio per la sua continua attenzione alla casa circondariale di Forlì, e alla presenza non solo quindi dei rappresentanti del Ministero della Giustizia, ma anche dei rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, si prevede che il progetto per il quale si renderà necessario il ricorso a professionalità esterne, previa gara di appalto, possa essere completato entro il primo semestre del prossimo anno e che i lavori possano essere appaltati entro i successivi sei mesi. In particolare, già nel corso degli scavi propedeutici condotti sotto la vigilanza archeologica della competente soprintendenza – apro una parentesi: anche su questo, con la riforma della PA, il Governo sta intervenendo più volte, anche per quanto riguarda il ruolo delle soprintendenze -, sono stati rinvenuti siti e reperti archeologici, che hanno richiesto rilievi e successive rimozioni per poter dare luogo alla prosecuzione dei lavori. Quanto alle circostanze citate nella premessa dell’atto ispettivo e relative alle condizioni dell’istituto penitenziario Rocca di Forlì attualmente in uso, ove la popolazione detenuta alla data del 28 settembre 2016 risulta essere di 120 unità, riferisco che, secondo quanto rappresentato dalla competente articolazione ministeriale, si sta procedendo ad effettuare gli interventi di manutenzione necessari a garantirne la funzionalità fino al trasferimento nella nuova struttura in corso di realizzazione.

Simmenthal-Monza, nuova società calcistica mantenente nella denominazione il nome di entrambe. Lo stemma societario dagli anni 1930 fino allo Scudetto era uno scudo sannitico partito rossoblù con una bandiera dei quattro mori quadrata posta sulla parte blu e una fascia bianca in cima recante la denominazione. Le opere rientranti nella prima fase ovvero la recinzione perimetrale, parte degli alloggi di servizio, l’edificio centrale tecnologico e la block-house, vale a dire l’ingresso principale, sono state già ultimate e collaudate. Con riferimento a quelle del primo stralcio, consistenti nella realizzazione del muro di cinta della caserma agenti delle sezioni detentive e degli edifici logistici, nonché nel completamento dei lavori relativi alla centrale tecnologica della block-house già eseguiti nella prima fase, è intervenuta la risoluzione del contratto con l’impresa appaltatrice a causa del sopravvenuto stato di insolvenza della Pag. Come già riferito nella risposta alla precedente interpellanza, la costruzione della nuova casa circondariale è stata articolata in tre distinti interventi in funzione dei finanziamenti disponibili, che sono denominati: prima fase, negozio maglie calcio primo stralcio e secondo stralcio. Sono anche soddisfatto del fatto che si riesca a stabilire una tempistica nuova, una tempistica che ci consentirà di sapere che intorno al 2019, quindi, potrebbe esserci la ripresa dei lavori con una nuova ditta, che sarà incaricata dell’esecuzione dell’ultimo lotto, e quindi della definizione completa dell’intervento di costruzione del nuovo carcere.

By Rosario