Le partite di oggi calcio sono popolari tra gli scommettitori, con un’ampia varietà di eventi da considerare, dalle grandi competizioni come la Champions League e la Serie A, fino alle partite dei campionati nazionali meno conosciuti. Carlo F. Chiesa, Regine del mondo – La storia della Coppa Intercontinentale, in Calcio 2000, n. Giardino di Boboli, connesso anche al Forte Belvedere, accoglie ogni anno oltre 800 000 visitatori ed è uno dei più importanti esempi di giardino all’italiana al mondo. Campione del Mondo nel 1930, sudamericano nel 1923, 1924, 1926 e 1935, e olimpico nel 1924 e 1928 con la nazionale uruguaiana. Nota2: Dopo la vittoria del Bando nazionalista guidato da Francisco Franco, questi decretò che la nazionale giocasse in maglia blu, per le stesse precedenti ragioni. ’ex difensore della nazionale argentina Ángel Bargas; l’attaccante, ex Reggina, Alessio Pasquale Viola. Anche la borsa in pelle bianca Amma da portare a mano aggiunge un ulteriore tocco di classe in più, mentre le sneakers alte bianche e viola richiamano i colori della maglia, aggiungendo un elemento sportivo e giovane al look.

Federico Targetti, Coppa Italia – Udinese-Fiorentina 0-1. Viola agli ottavi di finale grazie a Montiel, su Viola News. Nella stagione successiva se ne utilizzò una identica, con la coccarda della Coppa Italia. Un’importante rivoluzione vi fu nella stagione 1974-1975 – nella maglia con la coccarda della Coppa Italia sul petto -, quando i pantaloncini divennero blu e non più bianchi, come era stato fino a quel momento. Dai primi anni 2010 i Felsinei iniziano ad utilizzare stabilmente i pantaloncini blu nella seconda divisa. In occasione del derby contro il Modena, a 30 anni dal gol salvezza allo Stadio Giuseppe Meazza conto il Milan segnato da Massimiliano Esposito, è stato utilizzato un kit commemorativo: maglia bianca con colletto granata, calzoncini bianchi e calzettoni bianchi con bordo granata per i giocatori di movimento; la speciale maglia “USA” indossata nella stagione da Claudio Taffarel, per il portiere. Nella stagione 2016-2017 la divisa presenta un colletto a V che richiama le divise dei primi successi del club. Nelle stagioni 1998-1999 e 1999-2000 fu apportato un cambio nella forma dei pali: la parte finale verso l’alto degli stessi diparte dal colletto invece che dalle spalle. Inoltre, ci sono articoli storici che ripercorrono i momenti salienti della squadra nel corso degli anni.

Dopo aver adottato nei primi anni d’esistenza vari campi a carattere posticcio ubicati in varie zone della città di Imola, dal 1925 la squadra rossoblù gioca le proprie partite interne allo stadio Romeo Galli, presso il parco delle Acque Minerali; capace di circa 4 000 posti totali (dei quali 1 560 – tutti a sedere – omologati per le manifestazioni calcistiche), dispone di un campo erboso misurante 105×56 metri ed è dotato di pista d’atletica leggera. Linee geometriche di diversa sfumatura, rimando all’architettura belga e alla moda di lusso, insieme a dei rombi (con all’interno delle corone, dal logo della Federazione), ne impreziosiscono l’estetica. La parola è passata poi al direttore generale del club, Dante Scibilia, che prima di concentrarsi sulla presentazione delle maglie, ha fornito un’analisi della stagione appena conclusa: “Abbiamo grandi progetti e prospettive ma non dobbiamo dimenticare da dove veniamo – ha dichiarato – Grazie al lavoro del presidente, in questo ultimo anno la città si è riunita con i propri tifosi e la politica non ci ha mai fatto mancare il proprio supporto.

Il primo kit da trasferta del Bologna fu indossato a partire dalla stagione 1920-1921. La casacca e i calzoncini si presentavano totalmente bianchi, e molto spesso la prima presentava bordimanica rossi e blu, i calzettoni rimanevano gli stessi della divisa principale. La terza scelta riapparse nella stagione 1969-1970, quella della prima Coppa Italia, nella quale si utilizzò una casacca totalmente rossa con pantaloncini blu e calzettoni rossi. Due calciatori con le maglie degli anni 20 e 30: Angelo Schiavio indossa quella con il palo centrale blu (con laccetti rossi), mentre Raffaele Sansone indossa quella invertita, col palo rosso al centro, tra le due meno diffusa. La prima maglia del Bologna, nel 1909, era a quarti rossi e blu, maglia gialla juve riproducendo la divisa del collegio svizzero Wiget auf Schönberg di Rorschach. Nella stagione 1991-1992 – l’ultima prima di ritornare alle vecchie sbarre – viene adottato un tipo di disegno mai utilizzato prima: dei piccoli triangoli rossi e blu disposti in file orizzantali che decrescono di numero rispetto allo scendere della casacca.

Per maggiori dettagli su maglia nuova milan gentilmente visitate il nostro sito.

By Rosario