Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti del Cosenza Calcio. Non perdere questa opportunità di creare una maglia unica che sarà la tua rappresentazione personale del calcio. La maglia del Barça con cui Messi ha segnato il suo 500esimo gol in blaugrana, al 92esimo minuto del Clásico del 2017 vinto con il risultato di 3-2 contro il Real Madrid al Bernabeu, è stata venduta all’asta da Sotheby’s nel maggio 2022 per 450.000 euro. È un fenomeno che notammo già questa estate a Dimaro: sui social imperversava la tempesta su De Laurentiis e la maglietta a cento euro; in Val di Sole, diligentemente, tanti tifosi – tanti non residenti a Napoli – si mettevano in fila contenti pur di sborsare un centone per avere la nuova maglia azzurra con tanto di autografo presidenziale. L’Italia si «vendicò» nell’edizione di Spagna 1982, allorché si impose per 3-2 nell’ultima gara del secondo turno, guadagnando il passaggio alle semifinali. Il 2 maggio 2004 al Bentegodi, la squadra festeggia le 100 partite in serie A con la vittoria a spese del Modena per 2-0. Nell’ultima partita di campionato, Maurizio D’Angelo, capitano della squadra dalla serie C alla massima serie, gioca la sua unica gara stagionale, congedandosi dal pubblico clivense.

Dal suo ingresso nel sistema delle leghe calcistiche italiane nel 1922 in seguito al Compromesso Colombo, il Parma si è sempre mantenuto a livello nazionale, conoscendo il campionato di Serie D come il peggiore in cui abbia militato. La rivalità più importante è quella con la Pro Vercelli con cui il Novara disputa il cosiddetto Derby del Riso, molto sentito e sempre molto acceso tra le due tifoserie le rispettive città, è stato giocato quasi sempre in Serie C e C2. Il territorio era proprietà di famiglie aristocratiche sia veneziane che vicentine, come i Monte – proprietari di 667 campi, che abitavano a Cà Ostile e nel Cinquecento dettero al paese due arcipreti – o come i Pagello – che nei loro 500 campi avevano case, mulini e la superstite colombara affrescata – o la potente famiglia dei Bissari, insediatasi fin dal ‘300 con la loro torre cintata, i Mascarello, i Sesso e i Chiericati.

A Breganze l’esistenza di fortificazioni medievali, più che alle chiese sembra collegata alla presenza della famiglia dei Breganze poi Poncii, il cui castello sorgeva presumibilmente sull’area a ovest del colle di Santa Lucia, dove esiste ancora una grossa torre. Una volta c’erano i voltagabbana, poi gli adulatori, adesso il gioco della torre e ultimamente mi sono inventato il governo trasversale, il governo di sole donne e ultimissimi, gli emergenti e i bolliti. Il 17 giugno 2007 stabilisce che Francesco Totti avrà la sua Scarpa d’Oro, per essere stato, con 26 goal in campionato, il miglior marcatore europeo della stagione (l’anno seguente la vincerà per la prima volta Cristiano Ronaldo). Durante le qualificazioni, l’Italia ha ottenuto il secondo posto nel girone, qualificandosi per il campionato europeo. La prima guerra mondiale giunse a sfiorare il paese, posto nelle retrovie del fronte attestato tra il Pasubio, l’Altopiano e il Grappa. Lo stemma è troncato: nel primo d’argento, a tre teste al naturale poste in maestà; il secondo di rosso, al grappolo di uva nera, pampinoso di verde, unito al tralcio al naturale, posto in fascia. Con la caduta della Repubblica di Venezia e l’arrivo dei francesi avvenne un rinnovamento amministrativo; il 5 agosto 1809 le tre amministrazioni di Riva, Castelletto e Porciglia decisero l’unificazione in un unico comune con il nome di Breganze: le tre teste raffigurate nell’attuale stemma comunale rappresentano appunto le sue tre antiche contrade.

La vita locale, dal punto di vista sociale, culturale e religioso rimase tuttavia ancora quella impostata dagli Scotton e basata sull’azione pastorale dell’arciprete Giovanni Prosdocimi e il paternalismo della famiglia Laverda, che governavano di comune accordo con la maggioranza politica centrista i vari aspetti del paese. La Villa Veneta fu un fenomeno comune a tutta la terraferma veneta, infatti, i campi più fertili e i luoghi più ameni passarono nelle mani di alcune famiglie patrizie che vi costruirono le loro splendide dimore. Non è documentato, ma non lo si può escludere, che fosse incastellata anche la pieve di Santa Maria, così come non si può escludere che le due chiese, piuttosto vicine tra loro, fossero protette da un sistema fortificato unico non di tipo murario ma con case fortificate e opere idrauliche o boschive di difesa territoriale, frequenti nel periodo, tanto da essere citato nelle cronache come «castello fortissimo». Nel 1227 Alberico da Romano conquistò e distrusse la rocca di Valeriano Da Breganze sul colle di Santa Lucia; infine, prima del 1250 i Ponci vennero sconfitti e molto probabilmente sterminati a opera di Ezzelino III, il quale comunque risparmiò Naimerio. Quanto al colle di Santa Lucia, scomparsa nell’Ottocento scorso la chiesetta, ora vi sono un sacello votivo al beato Bartolomeo e la grande croce.

By Rosario