Nel 1990 Luigi Campedelli torna presidente della società, e la sua prima decisione è quella di cambiare il nome della squadra in Associazione Calcio ChievoVerona, allo scopo di identificare maggiormente la formazione con la città. Grande protagonista dell’ascesa dei gialloblù è l’attaccante Riccardo Gregorotti, autore di 19 reti, che contribuisce a portare la squadra per la prima volta della storia societaria in un campionato a carattere interregionale. Nel triennio in Serie C2 è stato fondamentale per la squadra l’apporto, in termine di reti, della coppia d’attacco Fiorio-Folli. Tuttavia il 13 giugno 1986 giunge una sentenza che condanna i vicentini per un’inchiesta federale per illecito sportivo, e promuove il Chievo in Serie C2: la società dunque entra per la prima volta nella storia nel calcio professionistico. L’ultima seconda divisa firmata Nike, quella del 1998, venne indossata solamente nella gara d’esordio del campionato del mondo 1998, l’11 giugno a Bordeaux contro il Cile.
Il 22 maggio 1994 si presentano ventimila tifosi per la gara con lo Spezia, che può valere la promozione. Visto l’andamento negativo della squadra, ultima in classifica al termine del girone d’andata, Roverato viene esonerato, e i dirigenti decidono di assegnare la guida tecnica a Ciccolo nel ruolo di allenatore-giocatore, che ricoprirà fino al 1978. La formazione clivense non perde alcuna gara del girone di ritorno, ottenendo una striscia positiva caratterizzata da molti pareggi e diverse vittorie importanti, la quale consente di risalire in classifica e chiudere al nono posto il suo quarto campionato di Promozione. Alla società, quindi, viene a mancare l’importante contributo economico della ditta, ma i dirigenti si applicano con successo nella ricerca di fondi per l’iscrizione al campionato, e nell’adattamento degli spogliatoi e del campo «Bottagisio». Ma ancora più bello è regalare degli adorabili pezzi di abbigliamento in coppia, magari per una coppia, o due amici o ancora per un padre e un bambino che amano andare a guardare le partite di calcio del loro club preferito insieme. Questi ultimi due faranno parte anche della rosa azzurra che, al campionato del mondo 2006, darà all’Italia il quarto titolo iridato. Nell’ottima stagione, chiusa al primo posto, risulta fondamentale ancora una volta l’apporto del centravanti Riccardo Gori, ma anche quello di altri giocatori come Michele Cossato, Mauro Antonioli, Rolando Maran, Walter Curti, Maurizio D’Angelo e dello stesso Gentilini.
I gialloblù chiudono il campionato al settimo posto, e il centravanti clivense Riccardo Gori vince la classifica marcatori con 13 realizzazioni. La prima stagione del neopresidente viene chiusa dalla squadra con un altro settimo posto in campionato. Per la prima volta nella storia i sostenitori gialloblù possono sottoscrivere l’abbonamento alle partite interne del club. Nel settembre 1994 i clivensi incontrano per la prima volta nella loro storia una delle big del calcio italiano, la Juventus, in occasione del secondo turno di Coppa Italia: dopo lo 0-0 di Torino, i gialloblù cedono 3-1 in casa, e vengono eliminati dalla competizione dalla «Vecchia Signora». Toma Maglie. Con una manifestazione voluta dal patron Corvaglia, il 22 dicembre 2004, presso l’auditorium «Cezzi», si festeggiò l’anniversario alla presenza di quanti contribuirono a fare la storia della società. Nell’estate 1980 la squadra passa in consegna al tecnico Dario Baruffi, che l’allenerà fino al 1984. Nel 1981 il campionato di Serie D muta nome in Campionato Interregionale, e contemporaneamente la squadra prende il nome di Paluani Chievo, dal nome dello sponsor Paluani. Una settimana più tardi, il 29 maggio 1994, il Chievo, con quattromila tifosi al seguito (cifra ragguardevole considerando le dimensioni di Chievo) si impone per 2-1 a Carrara, ottenendo la promozione in Serie B, grazie alla rete decisiva del centrocampista Giuliano Gentilini.
La squadra torna quindi a chiamarsi Associazione Calcio Chievo, e inizia a disputare le loro gare interne nello stadio Marcantonio Bentegodi di Verona. L’inizio di stagione è positivo per i gialloblù, che non avvertono il salto di categoria, e ottengono due vittorie e un pareggio nelle prime quattro gare. Ancora una volta il Chievo sembra non avvertire il salto di categoria, chiudendo al sesto posto il suo primo campionato in Serie C1. All’ultima giornata il Chievo gioca una gara-spareggio con il Catania sul campo neutro di Bologna: il 27 maggio 2007, di fronte a circa 3000 tifosi gialloblù accorsi allo stadio Renato Dall’Ara, i clivensi perdono per 2-0 e, con le concomitanti vittorie di Parma, Siena (questa a 5′ dalla fine) e Reggina, retrocedono in serie B dopo 6 stagioni passate nella massima serie. In campionato, i clivensi lottano fino all’ultima giornata per centrare l’obbiettivo salvezza, che riescono ad ottenere per due punti terminando al quattordicesimo posto in classifica.
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